giovedì 13 marzo 2008

Un Van Gogh a base di sushi

Lo chef giapponese Ken Kawasumi è riuscito a realizzare il celebre quadro di Van Gogh - I girasoli servendosi unicamente di...sushi!

Complimenti per la fantasia e la pazienza! Meraviglioso!

Fonte: repubblica.it

sabato 8 marzo 2008

Il bagno pubblico


Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: "MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto!" e poi ti mostrava "la posizione" che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza.
"La posizione" è una delle prime lezioni di vita di una bambina, importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte, "la posizione" è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere. Quando "devi andare" in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. E' la posizione ufficiale di "me la sto facendo addosso". Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con "la bambina piccola che non può più trattenersi" e ne approfittano per passare avanti tutte e due!
A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce. Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai); non importa... Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c'è (non c'è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla là, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la maggior parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai. Tornando alla porta... dato che non c'è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con l'altra ti abbassi i pantaloni e assumi "la posizione"... AAhhhhhh... finalmente...
A questo punto cominciano a tremarti le gambe... perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa: "Non sederti mai su un gabinetto pubblico!", così rimani nella "posizione", ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere "la posizione" richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo...! Non ce n'è...! (mai). Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta. E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!! Allora urli: "O-CCU- PA-TOOO!!!", continuando a spingere la porta con la mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il kleenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non si sa mai.
In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l'interruttore! Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l'altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di là, sudando perché hai su il cappotto che non avevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo terribile. Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze... il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico, perché è grave davvero: "non sai quante malattie potresti prenderti qui".
Ma la debacle non è finita... sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone! Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna! Finalmente vai al lavandino. E' tutto pieno di acqua e non puoi appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino; l'asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo!
Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente, cosciente del fatto che hai passato un'eternità là dentro. Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata! A me è capitato una volta, e non sono l'unica a quanto ne so!
Esci e vedi il tuo uomo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava. "Perché ci hai messo tanto?" ti chiede irritato. "C'era molta coda" ti limiti a rispondere. E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo, per solidarietà, perché una ti tiene la borsa e il cappotto, l'altra ti tiene la porta e l'altra ti passa il kleenex da sotto la porta; così è molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti solo nel mantenere 'la posizione'. E la dignità.

Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno pubblico e a voi uomini, perché capiate come mai ci stiamo tanto.

venerdì 7 marzo 2008

Hashi & Sushi desu!

Ho trovato questi video sugli hashi e sul sushi che mi fanno morire XD
Non credo ci sia bisogno di commentare XD


giovedì 6 marzo 2008

Ocean Dome: la piscina più grande del mondo

La SeaGaia Ocean Dome è il più grande parco acquatico indoor del mondo: 300m di lunghezza, 100m di larghezza, 38m di altezza per una capienza di più di 10.000 persone. Progettato dalla Mitsubishi Company è costato ben due bilioni di dollari. (!)

































Questa struttura è parte integrante del SeaGaiaResort, un'area di circa 700 ettari e di 10 Km di estensione in lunghezza situata nella prefettura di Miyazaki sull’Isola
di Kyushu, dove il clima è abbastanza temperato per una buona parte dell’anno.
Seagaia non è un termine giapponese, ma un neologismo che vede l’inglese “sea” (mare) e il greco “gaia” (terra) uniti in un’unica parola per evidenziare appunto le caratteristiche del luogo, fatto di foreste meravigliose, spiagge lunghe e deserte, e tanto mare.
All'interno del parco acquatico infatti è stata ricreata una spiaggia di sabbia bianca lunga 140 m con tanto di acqua oceanica posta sotto il 'cielo' eternamente azzurro di un tetto retraibile, il tutto situato in un ambiente 'naturale' completamente controllato: temperature costanti di 30°C per l'aria e 28°C per l'acqua.

Ma anche vegetazione tropicale, un vulcano attivo (erutta ogni 15 minuti), onde per surfisti.
E poi scivoli, vasche per bambini, spettacoli teatrali, giochi di luce, boutiques, cinema.
Questo luogo segna sicuramente l'apoteosi dell'ossessione giapponese per i parchi giochi e per i divertimenti artificiali. Viene infatti da chiedersi perché pagare quasi 90.00 US$ (tanto costa l’ingresso per un giorno se non si è ospiti del Seagaia Resort) quando poco più in là si può godere di una vera spiaggia, di un vero oceano, e tutto gratis.

Pazzesco e geniale, giapponese.



mercoledì 5 marzo 2008

Il Castello errante di Howl...di carta!

Da Animeclick: un ragazzo ha impiegato 72 ore per costruire questa replica in carta del castello protagonista dell’anime di Hayao Miyazaki...
Per chi si volesse sperimentare nella costruzione del castello, su PaperKraft trovate un PDF da scaricare per creare il paper toy del Castello errante di Howl. Credo che avrete bisogno dell’aiuto del magico Howl...

Non è splendido? *_*
E' incredibile quante cose si possano fare con la carta...vorrei provarci ma ho idea che sarà un tantinello difficile XDD
Intanto beccatevi la galleria fotografica del castello!
Matane!

P.s. Alla fine l'ho fatto! Guardate qui!